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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie

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Ore 20:45 - Usa: 'Non riteniamo che quello che accade a Gaza sia un genocidio'

"Non riteniamo che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio". Lo ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

Ore 16:25 - Media: 'Anche Netanyahu contestato durante cerimonie caduti'

Anche il premier Benyamin Netanyahu sarebbe stato oggetto di quelle che dai media sono state ritenute contestazioni durante le cerimonie del Giorno del ricordo per i caduti. Secondo Times of Israel, durante l'intervento del premier al sacrario dei caduti sul Monte Herzl a Gerusalemme un uomo si è alzato ed è stato fotografato mentre mostrava una bandiera nazionale con riportato in rosso la scritta '7/10'. Un apparente riferimento - ha sostenuto il sito - al fatto che Netanyahu non si sarebbe mai preso la responsabilità per i fallimenti di quel giorno. Secondo la stessa fonte, Netanyahu è stato poi interrotto alla fine del suo intervento con canti 'Hai preso i miei figli' da parte, a quanto pare, di alcuni dei parenti dei caduti. Video sui social - riferiti anche da Haaretz - sembrano mostrare numerose persone che lasciano in una sorta di protesta silenziosa il Monte Herzl non appena il premier ha cominciato a parlare.

Ore 16:05 - Oxfam, invasione di Rafah potrebbe causare catastrofe sanitaria

"L'invasione di Rafah, dov'è stata interrotta l'erogazione d'acqua potabile, potrebbe causare nuove gravi epidemie: sono oltre 350 mila le persone in fuga verso rifugi e campi profughi già sovraffollati e al collasso nelle altre zone della Striscia, mentre la popolazione è senza cibo e carburante per la chiusura dei valichi, con le strade invase di rifiuti e fiumi di liquami che traboccano dalle fognature". È l'allarme dell'Oxfam su "un'emergenza che si aggrava ora dopo ora, in un contesto dove i raid israeliani hanno già causato danni per almeno 210 milioni di dollari alle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, distruggendone l'87% come rivelano le immagini satellitari". "Almeno 5 delle nostre strutture, che garantivano acqua pulita e servizi igienico sanitari essenziali a oltre 180 mila persone al giorno, sono stati gravemente distrutti dal 7 ottobre e altre sette sono state danneggiate”, spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia. "I nostri colleghi a Gaza ci raccontano di una situazione disperata. La popolazione, in questo momento, è costretta a bere acqua sporca e contaminata, soffre di malnutrizione e i bambini vengono punti di continuo dagli insetti che brulicano ovunque. Nuove epidemie di epatite A e di colera saranno inevitabili", aggiunge ricordando che a peggiorare ulteriormente la situazione pesa il prossimo arrivo del caldo. "Nelle ultime settimane abbiamo rilevato migliaia di casi di epatite A e altre malattie gastrointestinali e respiratorie", aggiunge Celine Maayeh, Advocacy and Research Officer di Juzoor, organizzazione partner di Oxfam a Gaza, al lavoro in oltre 50 rifugi per sfollati e nei centri del nord della Striscia. "L'intero sistema di approvvigionamento idrico e di gestione delle acque reflue di Gaza è prossimo al collasso totale, perché i danni sono molto estesi", ricorda infine Monther Shoblaq, CEO della Coastal Municipalities Water Utility, altro partner di Oxfam.

Ore 15:50 - l'Egitto a Blinken: 'Operazione Rafah è un grave rischio per la sicurezza'

Le continue operazioni militari israeliane a Gaza, e soprattutto a Rafah, la città di confine tra l'Egitto e l'enclave, comportano "gravi rischi per la sicurezza". Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry al segretario di Stato americano Antony Blinken. Il ministro egiziano, riportano i media israeliani, ha anche sottolineato nella telefonata con Blinken la necessità di riavviare le consegne di aiuti a Gaza dopo aver discusso dell'occupazione israeliana del lato palestinese del valico di frontiera di Rafah.

Ore 15:20 - Haaretz: 'Veicolo dell' Onu colpito vicino al valico di Rafah'

Secondo Haaretz, un veicolo dell'Onu è stato colpito da una sparatoria vicino il valico di Rafah a sud di Gaza. Il guidatore, palestinese, sarebbe morto: il finestrino destro posteriore sarebbe stato danneggiato da un razzo.

Al momento, si parla anche di un ferito, un membro del personale straniero dell'Oms, e la dinamica è ancora da ricostruire.

Le equipe mediche hanno trasportato i due allo European Hospital di Gaza.

Ore 13:30 - Il punto alle 13,30

"O noi Israele, o loro, i mostri di Hamas". Nessuna flessibilità di Israele come avevano chiesto ieri Egitto e Stati Uniti impegnati nei negoziati per un cessate il fuoco. 

Netanyahu

Determinazione e fermezza le parole d'ordine del premier Benyamin Netanyahu nel giorno della memoria per i soldati caduti e le vittime del terrorismo. "La guerra a Gaza è una scelta tra la libertà e prosperità contro la disperazione, l'assassinio, la violenza. Siamo determinati a vincere questa battaglia. La nostra Guerra d'indipendenza non è ancora finita. Continua in questi giorni" conclude il premier israeliano. Allineato al pensiero di Netanyau anche il ministro della Difesa Gallant "La guerra modellerà le vite degli israeliani nei decenni a venire. Israele non aveva altra scelta se non quella di un conflitto che proseguirà fino a quando non libereremo tutti gli ostaggi e smantelleremo Hamas e le sue capacitα militari" spiega. 
Linea dura contro Hamas ribadita anche da Benny Gantz, che dice "Rivedremo i nostri ostaggi, per i quali preghiamo, ci impegniamo a riportarli a casa anche se il prezzo è estremamente doloroso. Stessa linea per il capo dello Shin Bet, Ronen Bar "Non ci fermeremo fin quando non  avremo riportato a casa tutti i 128 ostaggi. Quelli che sono vivi e quelli che non lo sono. Tutti". Questa è la vera differenza tra noi e loro" riferendosi ad Hamas. Noi sacrifichiamo le nostre vite per i nostri cittadini, mentre  loro sacrificano le vite dei cittadini per loro stessi" chiude. 

I negoziati 

Mai come in queste momento i negoziati sembrano finiti su un binario morto. e infatti sul campo Israele intensifica gli attacchi e avanza senza sosta. 

La situazione sul campo

A Jabalia, i carri armati e le truppe  israeliane stanno entrando nelle parti orientali e centrali di fianco al più grande degli otto campi profughi di Gaza. Al Jazeera riferisce anche di scontri a Rafah; fonti dal lato egiziano del valico tra Egitto e la Striscia avvisano di forti esplosioni dovute agli attacchi israeliani sul lato palestinese. nella notte e anche all'alba. I due valichi di Rafah e Kerem Shalom restano chiusi al passaggio di aiuti. 

Ore 10:50 - Capo servizi segreti turchi vede Haniyeh a Doha

L'incontro è avvenuto a Doha, capitale del Qatar, uno degli intermediari fra israeliani e palestinesi. Ibrahim Kalin, capo servizi segreti turchi, nella notte ha visto Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas. L'incontro è stato programmato con urgenza dopo che Israele ha intensificato gli attacchi su Rafah ed è servito a fare il punto sulla trattative per un cessate il fuoco tra lo Stato ebraico e l'organizzazione palestinese. Ora è Hamas, fa sapere la presidenza turca, ad aspettare il passo di Israele, ovvero che Netanyahu accetti l'intesa per il cessate il fuoco, perchè, spiega la Turchia, Hamas vuole la fine delle ostilità. Fra i principali fautori del dialogo con l'organizzazione palestinese, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non considera Hamas una organizzazione terroristica e mantiene un canale di dialogo aperto con i suoi leader. 

 

Ore 10:25 - Media, Idf avanza a Jabalya e Rafah

Secondo notizie di fonte palestinese - citate dai media israeliani - sono in corso ulteriori attacchi da terra - anche con i tank - e dall'aria dell'Idf nella zona di Jabalya a nord di Gaza, dove l'esercito già ieri l'altro ha avviato un'operazione contro Hamas, in particolare verso il campo profughi locale. Le fonti hanno segnalato diversi morti sul campo. Lo stesso - secondo le stesse fonti - sta avvenendo a Rafah, nel sud della Striscia, dove l'Idf continua ad avanzare nella parte orientale della città, in particolare in altri quartieri della stessa area più vicini al centro dopo aver preso un'importante arteria tra le due zone.

Ore 09:05 - Razzi da Gaza verso sud di Israele

L'allarme antiaereo è risuonato questa mattina nelle comunitα di Netiv Ha'asara e Mefalsim, nel sud di  Israele al confine con la Striscia di Gaza. Lo rende noto il Times of  Israel, mentre le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato  che sono stati lanciati due razzi dalla Striscia di Gaza verso il sud  di Israele. I razzi sono caduti in zone aperte e non hanno causato nΘ  danni, nΘ feriti riportano le Idf.

Ore 08:10 - Israele, 'sirene nelle zone a ridosso della Striscia' Lo ha detto l'esercito

Le sirene di allarme stanno risuonando nelle comunità israeliane attorno alla Striscia, in particolare nei Kibbutz Mefalsim e Nativ HaAsarà. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Ore 07:40 - Blinken a Gallant: 'No operazione a Rafah, tutelare i civili'

Il Segretario di Stato americano  Antony Blinken ha ribadito al ministro della Difesa israeliano Yoav  Gallant l'opposizione degli Stati Uniti a un'offensiva militare di  terra a Rafah. In un colloquio telefonico, Blinken ha "sottolineato  la necessitα urgente di proteggere i civili e gli operatori umanitari  a Gaza". Come si legge in una nota del Dipartimento di Stato Usa,  Blinken ha anche chiesto a Gallant di "garantire che gli aiuti  possano entrare a Gaza e di favorire la loro distribuzione all'interno di Gaza mentre Israele mira agli obiettivi di Hamas". Blinken ha inoltre "espresso l'impegno determinato degli Stati Uniti  nei confronti della sicurezza di Israele e l'obiettivo condiviso della sconfitta di Hamas", si legge nella nota.

Ore 07:30 - Il punto alle 7

Mentre nel sud della Striscia si teme un'imponente invasione di terra da parte da parte delle truppe israeliane a Rafah, si è riaperto un altro fronte di guerra in zona nord, dove l'Idf aveva combattuto e dove riteneva di aver espugnato le cellule di Hamas. Cellule che si sono ricomposte se sono ripresi i bombardamenti in questo ultimo week end, soprattutto nella zona di Jabaliya dove si trova un grande campo profughi. Stanotte si sono verificati raid aerei anche contro il quartiere di Shejaiya a Gaza City nel  nord della Striscia causando almeno un morto e diversi feriti. Risuonano sul fronte diplomatico le parole del segretario di Stato Usa Antony Blinken alla Cbs: "a Gaza sono stati uccisi più civili che terroristi. Israele non ha presentato un piano per la fine della guerra. E questo è necessario altrimenti si rischia un vuoto che porterebbe al caos con il rischio di anarchia e della formazione di un nuovo Hamas".

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