Ilaria Salis, le parole del papà al Tg La7: scriverò ancora a Mattarella per chiedere un suo intervento

Roberto Salis non vuole polemiche ma è deluso dal governo italiano

Roberto Salis, il padre di Ilaria, si è rivolto al Quirinale. Stamattina ha mandato una Pec, non è la prima, al presidente della Repubblica: deluso da quello che è successo ieri, con la figlia ancora in catene in tribunale e il rigetto della richiesta di arresti domiciliari. 

L'ingegner Salis ha chiesto aiuto a Mattarella: "Presidente può fare qualcosa per Ilaria?" Roberto Salis ha spiegato che ieri la corte d'appello di Milano ha negato alle autorità ungheresi la consegna di Gabriele Marchesi, coindagato con Ilaria, i due hanno le stesse accuse. La motivazione dei giudici italiani è stata che in carcere a Budapest Marchesi correrebbe il rischio di trattamenti inumani e degradanti e che non c'è proporzione tra il reato che gli viene contestato, l'aggressione a tre militanti neonazisti che hanno avuto qualche giorno di prognosi, e l'ipotesi di una condanna da due a ventiquattro anni.

Ragiona Roberto Salis: "Com'è possibile che a Milano un coindagato di Ilaria sia stato rimesso in libertà da una corte italiana, mentre a Budapest c'è un giudice che continua a tenere mia figlia in carcere dicendo che è pericolosa?".

Roberto Salis stamattina vuol smorzare le polemiche ma è deluso dal governo italiano, ritiene che abbia fatto troppo poco con Budapest e il premier Orban per liberare la figlia. La famiglia e gli avvocati avrebbero voluto che i nostri ministri si facessero garanti dei domiciliari in Italia: non è accaduto. 

Il ministro Nordio

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, stamattina ripete di essere dispiaciuto per come è andata ieri, però, avverte il Guardasigilli, "la giurisdizione di un Paese è sovrana". E' quello che ha fatto sapere ieri il ministero degli Esteri di Budapest: "Non interferiamo con la vicenda giudiziaria". Il senso: non è una vicenda politica. Di questo parere non sono ovviamente la famiglia e gli avvocati di Ilaria, soprattutto dopo l'esibizione di un gruppo di estremisti di destra che ieri davanti al tribunale filmavano e minacciavano.
I legali hanno deciso di denunciare il caso. La prossima udienza è in programma il 24 maggio. Prima di allora gli avvocati presenteranno un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

 

 

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